venerdì 8 luglio 2016

Le notti dei poeti

A me piacciono quelle insolite serate
in quei locali quasi invisibili,
dalle facce malinconiche e gli anfratti bui
in cui i poeti, come dolci angeli stanchi
si ritrovano a parlar dei loro crucci...
Del non trovar bellezza!
E stanno lì, appartati,quasi inermi
con gli occhi lucidi, ma bassi,
vicino a calici profondi di
 profumato vino.


Immemori del loro tempo e beati
sui tavoli, sommersi dal gran pianto
per l’ennesima illusione... andata!
chiamando sciocco l’amore che è voluto andare via!
E' dissacratorio il lor parlare
ma invocano grazia senza fine.

Meglio sentire
il sapor del sangue che è nel vino!
Meglio stordire il genio!
Meglio certo!
Meglio far scorrere la propria fine,
senza sentir dolore.


A me piacciono quelle insolite serate
in quei locali, dove trovi calde le pareti
e il soffitto é una poesia
scritta con inchiostro d’oro.

Serate, in cui puoi innamorarti ancora,
perché guai a lasciar sfornito il poeta
del nobil sentimento .
Sarebbe come cingere il suo capo
d'intrecciati rami e dolorose spine!





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